giovedì 30 dicembre 2010

28 E 29 DICEMBRE, TERZA E QUARTA GIORNATA DI RITORNO DELLA CALANDRA

Ho deciso di unirle queste due giornate semplicemente per comodità, visto che sono state due giornate molto simili. Per la calandra queste due giornate rappresentano rispettivamente le seconde quindicine di Ottobre e Settembre. Il tempo è stato abbastanza mite, con temperature fresche soprattutto di notte e di mattina presto, ma con assenza di venti e precipitazioni. Si è avuta un pò di foschia ma questo non incidede in maniera significativa.
Quindi Seconda metà di Ottobre e seconda metà di Settembre con buon tempo, ottimo per i lavori marittimi.

martedì 28 dicembre 2010

27 DICEMBRE 2010 SECONDA GIORNATA DI RITORNO DELLA CALENDA DI SANTA LUCIA

Pioggia, tanta pioggia e freddo.L'inverno 2011/2012 inizierà nella seconda metà di Novembre proprio con tanta pioggia e freddo. Nella giornata del 27 Dicembre le temperature si sono abbassate di almeno dieci gradi, anche se comunque non siamo scesi nemmeno di notte sotto gli 0°c. Per la calandra quindi questi quindici giorni appariranno prorpio così con giornate uggiose e fredde con venti da nord ovest anche sostenuti.

lunedì 27 dicembre 2010

26 DICEMBRE 2010, PRIMA GIORNATA DI RITORNO PER LA CALANDRA O CALENDA DI SANTA LUCIA

Il 26 Dicembre è la prima giornata di ritorno per la Calandra o calenda di Santa Lucia. Questo significa che a partire da questo giorno si comincia a contare la seconda metà di ogni mese, fino al giorno dell'Epifania che rappresenta la seconda metà di Gennaio.
La giornata del 26 Dicembre 2010, è cominciata con una bava da nord ovest ( maestrale) che ha rinfrescato un pò l'aria portando le temperature diurne ad una gradazione intorno ai 9/10°  con picchiata serale fino ai 4°c. E' piovuto solo in tardissima serata con un rinforzo di vento sempre da maestrale che ha toccato raffiche di 33 nodi.
Possiamo ipotizzare quindi che faremo una vigilia di capodanno con la pioggia e vento forte nel 2011( questo però potrebbe verificarsi anche nei primi giorni della seconda quindicina, 15/16/17 Dicembre). mentre la restante parte della quindicina di Dicembre sarà grosso modo fredda, probabilmente anche con neve.(Dicembre inteso come Dicembre 2011)

Dico grosso modo perchè questa previsione è da prendere con le pinze. A partire dal 14 di Dicembre comincia la nuova calandra, quindi il tempo potrebbe variare a seconda delle giornate e quindi delle previsioni che darà. Stessa cosa anche per la prima quindicina di Gennaio, infatti ci troviamo che dall'1 al 6 siamo ancora in calandra e soprattutto nelle giornate del 1 e del 2 si prevede la seconda quindicina di Maggio e Giugno, in poche parole potrebbe fare caldo a contrario delle previsioni per quella quindicina.

Un esempio di quello che potrebbe succedere e che è già successo tra la fine dell'anno scorso e l'inizio di quest'anno:
Il trenta si è rivelato caldino, il trentuno così così ma comunque caldo, l'uno e due è piovuto. Il 30 significa tornata di Agosto, ed infatti agosto è stato abbastanza caldo. il 31 è tornata di Luglio, ed è stato caldo ma con qualche pioggia, il 1° ha fatto freddo ed ha piovuto poco ed infatti la tornata di Giugno è  stata piovosa, il 2 è piovuto abbastanza ed infatti la tornata di Maggio è stata davvero piovosa insieme all'andata di Giugno. Tutto questo però non era previsto nell'andata del mese di Gennaio della calandra riferita a quest'anno2010. La calandra per l'anno 2010 prevedeva sole ma venti freschi.

25 DICEMBRE, DODICCESIMA GIORNATA DI CALENDA DI SANTA LUCIA

E con questo giorno finisce la previsione per i primi quindici giorni di ogni mese.
Giornata rispetivamente calda e con poco vento, anche se nella serata c'è stato un cambiamento di direzione del vento. Si è passati da una temperatura intorno ai 16°c del giorno ad arrivare ai 6°c della serata. Quindi avremo un inizio Dicembre esattamente come quello di quest'anno, con giornate miti almeno fino a Santa Lucia.

giovedì 23 dicembre 2010

LA MINESTRA D'ANGUILLA LESINESE E LA DOLCE POESIA DI LESINA NEL MATTINO DELLA VIGILIA

Il giorno della vigilia di Natale come sappiamo, a Lesina è tradizione preparare la minestra d'anguilla. Ci sono delle piccole varianti nella preparazione, piccole varianti che cambiano da famiglia a famiglia. Ad esempio c'è chi ci mette l'olio crudo, chi non lo mette, a chi gli piace piccantissima, chi non mette la zucca, addirittura chi ci mette il prezzemolo. Ma qual'è la vera ricetta d'anguilla , quella originale, quella dei pescatori per intenderci? boh nessuno lo sa ma comunque viene buona lo stesso

Questo piatto tipico nasce a Lesina nella notte dei tempi. I pescatori riuniti in ciurme, usavano prepararla nelle lunghe giornate lavorative sul fuoco del pagliaio che di solito avevano sul boscoisola, usando erbe e verdure del luogo sia selvatiche che del piccolo orticciolo che di solito avevano vicino al pagliaio.

Oggi questa tradizione è l'unica a lasciare nella frenesia del mattino della vigilia, un profumo e soprattutto un'orgoglio di essere lesinesi. Un'orgoglio che scioglie il cuore di tutti i lesinesi, e lascia però un vuoto a chi tristemente non può essere presente a Lesina in quel magico giorno.

La giornata della Vigilia di Natale comincia di mattino presto, con il profumo dei panettieri che avvolge completamente Lesina già da prima dell'alba. Timidamente si sveglia tutta la popolazione che si riversa freneticamente sul lungolago a comprare l'anguilla dai pescatori che con fare a volte professionale e a volte goffo, puliscono e spaccano anguille su pezzi di tavole intrise di muco e sangue. Poi è il turno dei tanti negozi.... a fare compere. Il pane, la pasta, le verdure, gli ultimi regali, i dolci, tutto con la stessa frenesia e il cuore a mille.
E' bellissima Lesina la mattina della Vigilia, tornano i parenti,  si ritrovano amici, le macchine ...uff... quello credo sia l'unico difetto di quella mattina...una parcheggiata dritta???...

Poi si avvicinano le 11:00 e già nell'aria si comincia a sentire l'odore di brace appena accesa, seguita poi dall'inconfondibile profumo del signor CAPOMAZZO. Si a Lesina non si chiamano come a Napoli "capitoni" ma "Cap'mazz"!
Si entra in casa, molte volte in casa dei nonni , che come al solito partono con il cazziatone mattutino o perchè si è fatto tardi con gli amici all'aperitivo o perchè si è fatto tardi la sera prima. Per i nipoti non ci sono santi!     " tavev ditt ca a mez jurn aviva sta quà!"
Ma nessun nipote sente quelle parole perchè la prima cosa che va a vedere è quella cosa che sta sul fornello

Un pentolone che borbotta , di solito vecchio e che si usa solo per quella pietanza, sempre lui magari come quello in foto con qualche manico rotto, un pò ossidato e col coperchio che non combacia mai, ma tenuto su dal mestolo in legno messo di lato.

Intanto fuori è una sola sinfonia, tutte le braci sono accese, il profumo intenso di anguilla arrosto schiaccia violentemente le ghiandole salivarie, ma sta semb u sconcia jok c'hanna r'rost u gnell p'cche i fa schif a n'guill...e sta cazz d puzz proprij da quà anna passà! mmmmaaahhhh!!!

Una voce poi da il via alla festa, e di solito è la voce forte della capofamiglia! Si perchè a Lesina al contrario di quanto si pensi le famiglie sono matriarcali:  CHEJA FA' JEA M'NSTRA'? ----sci sci m'nistr m'nistr, pigghj u vuin mò, a miss u diavulicchj? mitt'm pur nu par d fell sott u piatt! mo i ciokk dit'mli a me, MEH AUGURJ A TUTT QUAND E CHI C VO' MAL C SCHATTASS N'GORP MO STESS! BON'APPTIT!


-AEEEEOEOEOOOOOOHHH
- dì
- mang nu poc d pan ta magnat, cat pozzna m'benn ta frcat sol tu nu litr d vin, mo vatt culc,
stu zasson scialaccon cafard!

AUGURI DI CUORE A TUTTI I LESINESI , specialmente a chi non può tornare. Spero di aver almeno per poco fatto tornare dolcemente i vostri bei ricordi delle passate vigilie lesinesi. Vi auguro di passare una vigilia e un Natale molto più dolce e spensierato. AUGURI!

venerdì 15 ottobre 2010

LAGUNE DI BUTRINTO( ALBANIA) MA NELLA FOTO SONO LESINESI!

In questi giorni si parla tanto di Serbia e di Albania, grazie a quei quieti giovanotti dello stadio di Genova. Mi viene in mente un vecchio numero della rivista "Airone" dell'Ottobre del 2004. Si parla proprio delle lagune di Butrinto in Albania. Leggendo quell'articolo mi rendo conto di una foto troppo familiare, ed infatti non è una barca tipica Albanese quella, sembra proprio un sandalo lesinese...Siccome i lesinesi sono stati per parecchio tempo a pescare in Albania, vuoi vedere che si tratta proprio di due lesinesi nella foto?
Infatti porto il giornale al bar dove sono di solito gli anziani e guardacaso riconoscono perfettamente le persone e la loro barca costruita li proprio da loro. Quando i Lesinesi andarono via a causa della ribellione che ci fu agli inizi degli anni 90 lasciarono ai pescatori della laguna di Butrinto tecniche di pesca, reti e i sandali.


Da Rivista "Airone" n°282 Ottobre 2004
Foto di Aldo Pavan/Aura Photo

venerdì 17 settembre 2010

L'EDEN V , IL RELITTO DI LESINA SU LIENABLU DOMANI 18/09/2010

Sul sito di lineablu apprendiamo che domani 18 settembre trasmetteranno un'intera puntata sul Gargano. Partendo dal favoloso paesino di Rodi Garganico, mostreranno la laguna di Cagnano Varano, la spiaggia di Lesina, di sicuro di località zappino, e faranno una ricostruzione della sciagura dell'Eden V insieme alla capitaneria di porto. Poi ci porteranno a Tremiti sulla secca della montagnola a vedere una piccola colonia di corallo nero apparentemente dell'età di 2000/2500 anni.
Assolutamente da non perdere domani alle 14:30 su Rai Uno solo per chi ha pagato il canone.

sabato 29 maggio 2010

SPINNING NEL LAGO DI LESINA: IMPOSTARE DALL'INIZIO L'AZIONE DI PESCA 2

Torniamo al discorso dell'impostazione d'azione di pesca a spinning.
Costante da tener conto è il vento  che in un modo o nell'altro ci darà fastidio , quindi useremo canne 5/25 o 10/40 con artificiali superiori ai 10 grammi.
Da tener conto e in valigia i Popper e i WTD che serviranno di sicuro nei mesi più caldi o nelle ore centrali  della giornata (anche se sconsiglio quelle ore).
Dobbiamo impostare la giornata di pesca incentrandola nelle ore d'albata, prima mattinata e tardo pomeriggio. Anche se il Lago di Lesina è direttamente collegato al mare, non teniamo conto delle maree, anzi concentriamoci sui cambi di luce e cambiamenti di meteo anche da ore prima, quando vedremo il pesce saltare fuori dall'acqua.

Staremo attenti anche alle mangiate, e alla presenza di uccelli acquatici come gabbiani e svassi, che di regola sono sempre nelle vicinanze di pesce foraggio. Altra accortezza non è tanto la batimetrica dello spot, ma gli ostacoli come praterie di alghe, pietre sommerse, fossi e pali. Non scegliamo artificiali affondanti ma floating che arrivino massimo ad un metro  che jercheremo in mezzo alle alghe stando attenti ad aspettare che le ancorette si stacchino da sole dalle alghe stesse.
Le batimetriche del lago non sono alte anzi stentano a superare il metro e ottanta , quindi per quando riguarda le imbarcazioni, sono divertenti e comodi i belly boat e i kayak.
continua ......

SPINNING NEL LAGO DI LESINA: IMPOSTARE DALL'INIZIO L'AZIONE DI PESCA

Pescare a spinning nel Lago di Lesina non è cosa facile, specialmente per chi non è pratico del luogo e non conosce bene quali sono i fondali e dove si potrebbe trovare più pesce.
Innanzitutto bisogna essere coscenti del periodo in cui si pesca, ma è anche vero che essendo un lago ci potrebbero essere anche delle belle sorprese.
Fino a poco tempo fa, la canna da pesca nel lago di Lesina era un sogno irrealizzato. Anche perchè il fondale ricco di cibo vanificava ogni tipo di pesca sportiva, anche dei pescasportivi più esperti. Poi un giorno nacque lo Spinning e allora come poteva un certo individuo farsi scappare il test di questa nuova disciplina?
Per metà autodidatta e per metà arte rubata a chi se ne intende davvero, ho testato questa disciplina per ben tre anni, lasciando a casa galleggianti e lancetto per mettere a punto questa tecnica e adattarla il più possibile allo spot in questione...

La preda più comune non poteva che essere la Spigola, che nel Lago di Lesina non raggiunge dimensioni elevate, ma fa divertire parecchio (quando c'è). Nel periodo primaverile appena trascorso, la spigola Pantanina accosta alla riva, per cibarsi della minutaglia presente, per poi infilarsi in posti che non rivelo perchè sono cattivo e antipatico! ( scusate ma mi son fatto il c... per trovarli). Certe somiglianze le ho trovate con il lago di Orbetello anche se li di sicuro di spigole ce ne sono parecchie.....
Vi faccio vedere un video mooooolto interessante:

continua...

giovedì 29 aprile 2010

LA NUOVA PAVIMENTAZIONE DI PIAZZA ATTILIO LOMBARDI IN CORSO D'OPERA

I tecnici e voci inufficiali dicono che i due corsi saranno pronti per la festa, mentre resterà chiuso il tratto antecedente Corso Italia.
Il materiale utilizzato è porfido naturale proveniente dal Trentino

mercoledì 7 aprile 2010

L'ANIMA NERA E PROIBITA DI LESINA

Indimenticabili ricordi scivolano nella mente. Ricordi di un bambino affascinato da gesti sacri e sapientemente ripetitivi , fatti da mani esperte che con ardua passione richiudevano squarci in tramagli per la pesca di un lago che ormai va perdendosi.
Ricordi dolci, vanigliati, fatti di una naturalezza rilassata e spensierata, fatta del dolce e intenso odore del lago, fatta di esperienze e di domande di un bambino che cercava quegli attimi continuamente, coscente di quella tradizione di cui per forza doveva essere testimone :
-"Nonn aow stà?" - ( nonno dov'è?)
-"Sta jarmann i n'dramacchiat. Vallu truv, và"-(sta armando i tramagli, vai a cercarlo, vai)
Quel bambino correndo si prestava a  sedersi sempre sulla stessa vecchia sedia che immancabilmente aveva un chiodo conficcato per metà in una delle aste dello schienale,per tener dritta la rete. Ma la cosa che affascinava di più per un bambino, era logicamente il proibito. Il proibito era un fedele compagno di vita di ogni pescatore, un anima colorata di nero che seguiva sempre ogni pescatore restando a volte anche inutilizzato ma sempre presente nella tasca destra, insieme a quella chiave di lucchetto che come portachiavi aveva un galleggiante di sughero rosso per reti.
L'anima nera e proibita era una lama mai troppo vecchia, un serramanico molto affilato con un'impugnatura ricurva verso il basso e rigorosamente di color nero. "u curtell" per eccellenza!
Foto Coltelleria Piscitelli 

Viaggiando e conoscendo altre comuità di pescatori, mi accorsi da subito che quel tipo di coltello si usa solo a Lesina per le attività di pesca, ma non mi davo pace per il perchè si usasse per quella attività un coltello che non è prettamente "di mare"...
Ogni parte d'Italia ha una tradizione in fatto di coltelleria. Si pensa subito al Pattada, alle arti di Scarperia e  Tre Pianelle, addirittura al classico coltello Pugliese che con questo non ha niente a che vedere...
Ma allora da dove veniva, visto che in zona non abbiamo una vera tradizione artigiana in fatto di coltelleria?
Ho fatto un semplice ragionamento:
Lesina è stata da sempre la vera porta del Gargano, tutti indistintamente dovevano passare da Lesina per raggiungere da Nord i vari paesi del promontorio. Quindi se di viaggio e di tradizione si parla, bisogna pensare obbligatoriamente alla transumanza ed esattamente al periodo in cui l'esattoria della Regia Dogana di Torre Fortore fu spostata da Serracapriola a Lesina intorno al 1500 d.c.
Il tratturo in questione è il Tratturo Regio che andava da l'Aquila a Foggia, che con le sue diramazioni arriva fino a Serracapriola, Ripalta e quindi obbligatoriamente all'esattoria Lesinese. Altri Tratturi sono quelli che portavano dalle provincie di Isernia sul Gargano, e anche questi passavano da Lesina. Continuando il discorso, bisognerebbe quindi trovare un luogo lungo i tratturi, che abbia tradizione di coltellerie e artigianati affini, e guardacaso i comuni più vicini e proprio sui tratturi sono Frosolone in provincia di Isernia e Guardiagrele in provincia di Chieti . E Tutti e due i comuni sono famosi per la coltelleria.
Guardando tra i vari modelli delle botteghe del luogo, riesco a trovare  proprio quello dei pescatori di Lesina:
 "Il Gobbo di Frosolone"( in foto) e "Il Gobbo Abruzzese" che è simile a quello di Frosolone ma ha il dorso della lama dritto.
I lesinesi logicamente capirono subito la validità di queste lame, capirono così tanto che ancora oggi la forma del coltello è quella del gobbo Abruzzese.
Ma di quella tradizione artigiana è rimasta solo la forma dei coltelli di plastica che abbiamo in tasca oggi. Quindi bisogna fare assolutamente un giro a Frosolone o a Guardiagrele.... Per non perdere nemmeno una goccia della nostra tradizione della spaccatura dell'anguilla!

Si Proprio l'anguilla spaccata è la chiave di tutto. Infatti per spaccarla ad arte c'è bisogno di un coltello ben affilato, che non rovini la carne dell'anguilla al taglio, ma allo stesso tempo deve essere robusto per fare lavori più duri come tagliare cime o semplicemente riuscire a non perdere l'affilatura quando si raccolgono le erbe di campo. E l'unico a poter fare questo lavoro è l'originale "Gobbo" sia per la sua forma adatta anche a sfilettare, sia per la sua resistenza, che permette di fare anche altri lavori senza perdere l'affilatura.
 
Ora il "Gobbo" l'abbiamo ritrovato, e prossimamente giuro sarà nelle mie tasche MA QUELLO ORIGINALE PERO'!

mercoledì 10 febbraio 2010

SPINNING ALLE SEPPIE: RISPOSTE ALLE DOMANDE DEI LETTORI

In merito alla pesca alle seppie ho ricevuto alcune e-mail da parte di lettori che vogliono alcune delucidazioni sul tipo di pesca .

DOMANDA DI FRANCESCO C.- è possibile pescarle anche dalla barca? che attrezzatura?

Per questo tipo di pesca, la barca è più che consigliata anche perchè di regola la seppia nelle ore diurne e specialmente nelle giornate estive, tende a raggiungere batimetriche più elevate del nostro sottocosta.
L'attrezzatura è quella classica da spinning , e per la seppia può andar bene qualsiasi canna da spinning basta che abbia valori di casting di 5/25 g, poi dipende dal peso della totanara che si vuol lanciare. Il nylon non deve essere più piccolo dello 0.20 se non si ha sensibilità ed esperienza.
Se si pesca in fondali misti con roccia consiglio di legare, oltre la solita girella con moschettone in testa alla totanara, un finale dello 0.30 o 0.35 con nodo shok leader o legando un'altra girella con nodi clink. Attenzione al mulinello, per evitare parrucche consiglio le marche più conosciute, e sconsiglio vivamente quelli dei cinesi che qua vanno tanto di moda ultimamente.


DOMANDA DI ANTONIO L.- quali sono le condizioni migliori per pescare la seppia? ho visto totanare di vario colore, quale compro per iniziare?

Le condizioni meteo migliori sono con mare calmo o leggera brezza, le ore migliori dalla spiaggia sono il tramonto e ore successive e l'alba.
Le totanare hanno diverso colore per motivi di visibilità. Ogni colore risulta essere più evidente di un'altro a seconda della luce, torbidità e a volte luce lunare.

Elenco i colori:

Arancione:  Pomeriggio, Tramonto. Acque limpide o leggermente velate, cielo sereno

Bianco e Nero: giorno, con acque chiare, cielo sereno

Verde: giorno, acque velate, cielo sereno

Azzurro: mattino, con acque chiare, nuvoloso

Blu: giorno, acque velate o torbide, nuvoloso

Rosso brillante: notte, acque chiare, cielo sereno

Altri colori sgargianti tipo fosforescenti , fluorescenti e scale di gialli: notte o acque torbide condizioni di luce scarsissima.


P.s. Attenzione alla salpata. Se la seppia abbocca allora dovete sempre tirarla, se aspettate o la lasciate per poco tempo si slama subito.

giovedì 4 febbraio 2010

LESINA ENTRA DI DIRITTO NEL NUOVO PARCO REGIONALE DEL MEDIO FORTORE


Ieri dalla Regione è arrivata la conferma che il Parco Regionale del Medio Fortore si farà. Un'altra opportunità per il nostro comune di crescere, inserendosi di diritto all'interno di questo nuovo parco. La bellezza naturalistica della foce del fortore è stata per troppo tempo nascosta e addirittura sconosciuta alla maggior parte della popolazione lesinese, infatti chi conosce quelle zone sono solo i pescatori e gli agricoltori. Nel parco dovrebbe anche entrare la pineta attigua alla foce , che purtroppo è colpita da una forte erosione, iniziata negli anni 90. Una delle strade che fiancheggiavano quella pineta è ormai andata persa, e ora si trova completamente in mare.
Speriamo però che quel pezzo di macchia mediterranea oggi stracolma di rifiuti, venga preservato dal parco.
La parte che si vede a destra del fortore delimitata dalla pineta e dalla strada in basso è una palude, luogo davvero interessante dal punto di vista naturalistico, e offre rifugio a un numero nutritissimo di uccelli, come trampolieri, falchi e fagiani oltre a tanti altri tipi di animali come faine, volpi e rettili di tutti i tipi . E' un piccolo ecosistema davvero impressionante ed interessante. Sarebbe un peccato non occuparsene.