mercoledì 19 gennaio 2011

IL TERRIFICANTE TERREMOTO DEL 1627. L'APOCALISSE SCAGLIATA SULLA CAPITANATA

Molti lesinesi, associano la nascita del lago al maremoto che nel 1627 colpì Lesina, Sannicandro Garganico e le zone della piana del Fortore presso Ripalta. C'è da dire però che molti testi antecedenti quella data indicano già la presenza del lago e addirittura del paese e delle varie ville romane nei dintorni.
La mia attenzine cade su questo testo però, che descrive perfettamente il terremoto del 1627 e le catastrofi che ne susseguirono perchè è l'unico che descrive perfettamente l'apocalisse del 1627  che fece sparire molte isole ed isolette che erano presenti nel lago, cambiando l'orografia del territorio in modo devastante. Il testo si chiama "historico discorso del gran terremoto", scritto da Giovanni Antonio Foglia proprio nell'anno 1627.

Leggendo queste righe vengono davvero i brividi:
 Dall'originale custodito presso l'Università del Michigan

Narrazione del successo terremoto.
Il Gran terremoto meteria del presente discorso è succeduto in Regno di Napoli nella provincia di Capitanata di Puglia nel corrente anno 1627. di nostra salute al dì 30 di Luglio a Hore 16 precedente l'ecclisse della Luna che fù al di 27 del predetto mese a hore 19 e minuti diece, dopo mezzo giorno, secondo il calcolo di Magino. Ha hauuto spesse repetitioni e non meno della prima volta, con tante altre rouine negli stessi luoghi otto giorni dopo, nella sera del sabbato a hore 22. fu unal'tro gagliardissimo. Sopra la chiesa de cappuccini fu vista  una croce di nube bianca di palmi dodeci in circa così ben formata e aggiustata che dice il padre Guardiano huomo dotto , e di santa vita, che non crede esser stata cosa naturale. Nelli luoghi rouinati di continuo si sente un sussurro sotterraneo, cascorono molte mura, ch'ammazzarono molt'altre genti. La notte poi della Domenica à hore cinque repetì molto gagliardo.che durò per spatio di mezzo quarto d'ora in circa e all'hora e stato più gagliardo quando ha spirato il vento australe, ch'in Puglia chiamano Fauognio, e hà repetito molt'altre volte, espetialmente al 24 Agosto la vigilia di San Bartolomeno Apostolo, ma per gratia del Signore non fe molto danno.

Ma a pari del primo e secondo, è stato horrendo quello che nelli sei di Setembre presente dopo horribil tempesta di tuoni, fulmini e pioggie con grandine grossissima e numerosissima; che dicesi per vera relatione sessersi pesato un grano undici in dodici oncie. Rouinò quello che di nuovo aueuano incominciato le genti à riparare con morte di molti di quelli, di modo cha tolto del tutto la speranza di poterui habitare e detto ultimo terremoto ha causato anco molto danno della città di Lucera abbattendo moltecase e altre in modo tale coquassando che senza gran pericolo non si possono habitare.

-Il testo continua a recitare disgrazie ma la cosa più orrenda è la lettera del Padre Provinciale dei Cappuccini al padre Gererale in Napoli, riportata dal Foglia così com'era:

Mi pare bene dar aiuto a V.P.Reueredis. del lacrimoso caso successo à dì 30. Luglio per causa del terremoto in alcune parti di questa nostra provincia. Sansevero Città di Mille Fuochi è disfatta in tutto,  ( per fuoco sta per famiglia, ovvero bisognerebbe contare 4/6 persone ongniuno)Torre Maggiore, terra di quatrocento fuochi non vi è remasto niente, San Paolo Casale di duecento fuochi è rouinato a fatto, Procina terra di 400 fuochi è diuentata montone. La serra Capriola, terra bellissima, e nostra devotissima de più de mille fuochi è consumata in modo ch'à pena vi sono remaste da duecento persone, Lesina non vi è vestigio, S.Agata de padri di tremiti è destrutta, similmente Ripalda abbadia de cardinali dirimpeto à S.Agata è destrutta.
De frati nostri nessuno è morto, solo due poueri vecchi che stauano nel Choro di Torre Maggiore sono stati feriti; li Frati della Serra, , di Torremaggiore, di Sansevero, e della provincia hanno abbandonato i luoghi, e bisogna ch'io li vada compartendo per gl'altri Conventi.In detto tempo io me ritrovai in Lucera, Dove per misericordia de Dio non fe molto danno.Si bene li Signori la notte vanno ad habitare nella Campagna sotto le tende, così quelli pochi remasti delle suddette terre rouinate.

-- alcuni studiosi studiando questa lettera ed altri documenti sono riusciti a capire che la scossa era dell'XI grado della scala Mercalli e la dichiarazione del frate che ora vado a riportare gela davvero il sangue nelle vene:
" Li pozzi per la forza del terremoto hanno buttata l'acquafuora, sono cascate chiese, e campane dalli campanili. Il mare della reuiera di fortore, e di S.Nicandro se ritirò indietro due miglia e poi uscì fuora li suoi confini altre due miglia, essala dalla terrra una puzza di fuoco come di solfo: in alcune parti va recidiuando, per il che per tutto s'attende à placare la giust'ira de Dio con l'oratiuoni delle 40 hore. Ne do aiuto V.P. per l'obligo, che ne tengo, e per essere caso tanto doloroso acciò si degni placar Dio benedetto con le sue sant'orationi....

Da Bovino il dì 2 Agosto 1627
Fr. Geronimo di Napoli indegno Ministro


Non ci sono altre parole per descrivere quest'apocalisse, immaginate davanti a voi un pozzo che per l'urto del terremoto fà schizzare l'acqua dalla sua bocca....



RINGRAZIO VIVAMENTE E PUBBLICAMENTE "GOOGLE" PER I VARI SERVIZI CHE CI METTE A DISPOSIZIONE!

lunedì 17 gennaio 2011

MARINA DI LESINA, UNA NUOVA VORAGINE COMINCIA AD APRIRSI

Riguardo al nostro post sulle cave di Torre Fortore, sono andato a fare delle foto sui crostoni del canale di Acquarotta. (Il canale che fiancheggia Marina di Lesina) Ho scelto l'argine destro del canale, semplicemente perchè ero sicuro di poter camminare di più, visto che dall'altra parte sarei stato bloccato dalla prima voragine scoperta sotto marina di Lesina. 
Dopo un cammino di 150/200 metri e proprio difronte alla prima voragine, c'era un'altra crepa nel crostone non molto grande ma comunque evidente. Mio stupore è stato che quella crepa è crollata aprendo una voragine piena d'acqua. Una voragine che a mio parere diventerà ancora più grossa della prima vista la roccia molto friabile e le altre crepe evidenti. Ho provato, aiutato da una radice, di tentare di toccare il fondo....beh oltre alle rocce cadute dinanzi, vi posso dire che c'è davvero il vuoto, e solo iddio sà quant'è profonda quella voragine






 La particolare conformazione di quella roccia, fa sì che si sgretoli velocemente.Il gesso di cui è composta questa roccia si scioglie velocemente a contatto con l'acqua sia piovana che quella del canale, lasciando in evidenza i cristalli di quarzo, i quali vengono via facilmente.

A mio parere la situazione a Marina di Lesina è ormai compromessa, sia sul lato sinistro( sotto marina di Lesina) sia sul lato destro( sotto i boschi difronte ai lidi di grecale). Diventa quindi difficilissimo recuperare la situazione, anzi oserei dire impossibile.

venerdì 14 gennaio 2011

TORRE FORTORE RICOSTRUZIONE STORICA: LE CAVE DI NERO, NERO ANTICO E LAVAGNA, ma dove saranno finite?

Cominciai ad appassionarmi ad un pò di storia del nostro paese quando cominciai a leggere alcuni libri scritti da nostri compaesani. Libri che per quanto completi, sono comunque scarsi di alcune piccole realtà che oggi non esistono più.
La mia attenzione cadde su Torre Fortore e sul suo litorale da non molto tempo, ed esattamente da quando l'anno scorso, lessi grazie a Google libri, il testo "La fisica Appula" di Michele Angelo Manicone, pubblicato nel 1806.
Il testo racconta dei vari minerali, rocce, gessi e altro che servivano all'epoca per costruire fabbricati, strade ecc.. Fu mio stupore scoprire che sotto la voce Gessi a pagina 42, il Manicone parla delle cave di Gesso che esistevano sul litorale di Torre Fortore. Un gesso non normale, ma di un colore cenerino, ottimo per la lavorazione di plastiche( all'epoca manufatti argillosi). La collocazione delle cave di Torre Fortore è ancora da scoprire, anche perchè oggi la morfologia del territorio non sembra deturpata da scavi, ma comunque possiamo dire che le cave dell'epoca non potevano essere profonde come quelle di oggi, quindi materiale sabbioso potrebbe benissimo in 150/200 anni aver ricoperto queste buche.

Spiluccando tra altri documenti e testi sempre provenienti dalla scannerizzazione di Google libri su Torre Fortore, mi sono accorto che veniva estratto non solo gesso, ma anche lastroni di lavagna e pietra nera. La conclusione che a Torre fortore venisse estratta questa roccia ( di sicuro uguale a quella presente a punta pietre nere) scaturisce dal documento ora conservato in originale dalla biblioteca pubblica di New York, dal nome "Annali Civili del Regno di Napoli" che riporta un'altro editto al suo interno che sarebbe "De La Solenne Pubblica Esposizione Di Arti e Manifatture".  In questo testo vengono citati i marmi e materiali presenti in questa fiera se così si può chiamare, dove veniva esposto " il Nero"," Il Nero antico" e "la lavagna" delle cave di Torre Fortore in Tenimento di Lesina.
Un'altro testo (del quale non ricordo il nome), indica che da queste cave di Torre Fortore venne estratta della pietra nera con cui si costruì la facciata della reggia di Capodimonte a Napoli e alcuni pezzi delle scalinate della Reggia di Caserta. ( c'è da capire però in che percentuale sia stata messa in opera la pietra di Lesina, anche perchè all'epoca stessi marmi estratti da parti diverse venivano messi insieme nella stessa struttura)
Possiamo quindi dire che le cave nel tenimento di Lesina e precisamente sul litorale di Torre fortore, siano effettivamente esistite. Lo si evince non solo dagli innumerevoli testi e documenti esistenti, ma anche da testimonianze come le innumerevoli facciate, navate e colonnati di pietra nera esistenti in Italia e tutti riconducibili allo stesso periodo, dal 1700 alla metà del 1800 dove di sicuro era in auge quel colore di pietra.

Ritornado all'orografia del territorio, a vista d'occhio non esiste una depressione tale in zona da far intuire cave dismesse, ma solo macchia mediterranea e sabbia. Però se guardiamo attentamente Torre Fortore ci accorgiamo subito che è davvero pogiata su un crostone di pietra lavica che ricorda moltissiomo la roccia di punta pietre nere. Quindi potrebbe esser possibile che le cave di Torre Fortore siano state sfruttate solo per un breve periodo, sia per la scarsa presenza di lastroni di grandi dimensioni sia per la difficoltà di estrazione dovuta ad una scarsa e poco esperta manovalanza,  in un territorio dove era più redditizio per l'epoca coltivare piante d'ulivo, cereali e viti che cavare pietre dal prezzo non molto alto.

Continua....

giovedì 13 gennaio 2011

PUNTA PIETRE NERE, IL CAMPIONARIO DI PRIMIANO AQUILANO

Di Primiano Aquilano:
LE PIRITI DI " PUNTA PIETRE NERE " SU MATRICE DI CALCARE NERO.
 
 LA MATRICE VIENE CONFUSA DA  MOLTI PER BASALTO, MA UNA BANALE PROVA CON  HCL O 
ANCHE  CON ACIDO MURIATICO EVIDENZIA LA CLASSICA  EFFERVESCENZA  DOVUTA ALLA 
SCOMPOSIZIONE DEL CALCARE  CON EMISSIONE DI CO2.
LA ROCCIA  CALCAREA COSTITUIVA LA PARTE ALTA E DOMINANTE DELLA SCOGLIERA, COME 
SI NOTA NELLA FOTO. DA CONSIDERAZIONI PERSONALI QUELLE ROCCE DOVREBBERO 
RISALIRE  AL PALEOZOICO PERIODO PERMIANO, QUESTO SE C'E' UNA ANALOGIA , ED E' 
PROBABILE , TRA LE ROCCE DI PUNTA PIETRE NERE  E QUELLE CHE SI TROVANO NELLE 
CAVE DI POGGIO IMPERIALE ( CAVE CHIRO'). LE ROCCE DELLE CAVE CHIRO' PER LA 
PRESENZA DI TRETRACORALLI DOVREBBERO RISALIRE AL PERMIANO, ULTIMO PERIODO DELLA 
LORO ESISTENZA.
 
Come testimoniato da Primiano quindi, la roccia di punta pietre nere contiene piriti,
per questo in alcuni casi e con particolari inclinazione di luce brillano vivacemente
Ma cosa sono le piriti?
Da wikipedia: 
La pirite è un minerale molto comune composto da disolfuro di ferro (II) (FeS2) che prende il nome dal termine greco pyros (fuoco) poiché produce scintille se percosso con un pezzo di metallo. Per via del color oro era noto in passato come l'oro degli stolti; se riscaldato alla fiamma emette una miscela di solfuri dal classico odore di uova marce.
Si presenta in cristalli cubici, pentagonododecaedrici od ottaedrici, a volte con le facce alternate striate longitudinalmente (striature triglife).
Sono abbastanza frequenti geminazioni di vario tipo, fra le quali la cosiddetta 'croce di ferro', risultante dalla geminazione di due pentagonododecaedri compenetrati.

E' una lega di ferro e zolfo quindi. Ma ho trovato anche altre testimonianze in giro per il web ed alcune ve le farò scoprire nel corso del prossimo post....

 Altre foto di Primiano Aquilano:
Nota: La conclusione che le rocce di punta pietre nere, siano dell'età permiana scaturisce dal ritrovamento che ha fatto Primiano stesso, nelle cave Chirò presso Poggio Imperiale ( foto sotto).
Si evidenziano infatti un dente di squalo o comunque qualcosa di molto simile e a destra un tetracorallo. 


Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente Primiano Aquilano, innanzitutto per la disponibilità dimostratami, per il materiale messo a disposizione e soprattutto per avermi fatto scoprire una cosa che non sapevo, ricercherò subito le mie piriti negli scaglioni di roccia calcarea evidentissimi sui lati del canale acquarotta.

domenica 9 gennaio 2011

SFONDI PER DESKTOP: LESINA TRAMONTI NEL BOSCOISOLA E SUL LAGO...

  1. clikkate e aprite la foto che più vi piace ( anche tutte)
  2. salvatela sul desktop o nella cartella che preferite
  3. riapritela e clikkateci col tasto destro selezionando imposta come sfondo del desktop
BOSCOISOLA1
BOSCOISOLA2
LAGO1
LAGO2
BOSCOISOLA3
BOSCOISOLA4
BOSCOISOLA5

sabato 8 gennaio 2011

ANCHE IL MARE DEL GARGANO SI TROPICALIZZA




Ormai è noto a tutti i pescatori e al mondo scientifico, il mare del Gargano si sta tropicalizzando. In queste giornate di calma i pescatori che lavorano in mare hanno pescato un numero significativo di "pesci serra". Al granchio reale che ormai si è insediato nel nostro lago dobbiamo quindi aggiungere anche quest'altra specie di pesce appartenente ai mari più caldi. La mia coscienza di pescasportivo, non potrebbe che gioire davanti a queste catture e alla consapevolezza della presenza di questo pesce nel nostro mare, molto divertente da pescare sia a traina che a spinning con i cavetti d'acciaio. Ma una coscienza più naturalistica mi dice che questo pesce entrerà fortemente in competizione con altre specie essendo un predatore famelico e molto territoriale. Al contrario di altri predatori già presenti nell'Adriatico, come la leccia e la spigola, il pesce serra attacca con i suoi denti aguzzi e potenti tutto quello che gli capita a tiro, anzi sembra proprio che si diverta a spezzare a metà pesci anche del doppio della sua stazza per mordicchiarne un pò di carne e poi lasciare le carcasse tranciate in balia delle correnti. Un vero assassino quindi.

Consigli per i pescasportivi:
Attenzione il pesce serra tira come una vera bestia e salta fuori dall'acqua in una maniera impressionante, non usate lenze sottili, ma trecciati di medie dimensioni con artificiali abbastanza robusti, anche perchè potreste ritrovarvi con l'artificiale spezzato di netto.




ATTENZIONE NON SLAMATE IL SERRA CON LE MANI, USATE SEMPRE UNA PINZA SLAMATRICE SE CI TENETE ALLE DITA!!!!

6 GENNAIO 2010, ULTIMA GIORNATA DI CALANDRA

Il 6 di gennaio è l'ultima giornata di calandra o calenda di Santa Lucia. In questa giornata il tempo ci ha dato un pò di tregua dal freddo , regalandoci una bellissima giornata soleggiata e con pochissima foschia. Le temperature sono state abbastanza miti , anche se ci siamo ritrovati in serata con le temperature di nuovo in ribasso ma che comunque non sono scese sotto gli 8 gradi. Per la calenda di Santa Lucia significa che avremo la seconda quindicina di Gennaio con pochissime precipitazioni e temperature di poco sotto la media. Per la fine del mese invece, La calenda indica un'abbassamento della temperatura e una variazione di vento dai quadranti di nord est, con un discreto e ulteriore abbassamento delle temperature accompagnato da qualche precipitazione anche intensa visto l'aumento dell'umidità che si è manifestato a fine serata.

mercoledì 5 gennaio 2011

QUATTRO FOTO IN GIRO PER LESINA

5 GENNAIO, PENULTIMO GIORNO DI CALENDA DI SANTA LUCIA

E siamo arrivati al penultimo giorno di calenda anche per il 2011. Questa giornata rappresenta l'ultima quindicina del mese di Febbraio, e a guardar il tempo di oggi, non sarà molto ventilata anche se le temperature pungeranno e l'umidità sarà intorno al 75%. Ci saranno pochissime pioggie, anzi direi insignificanti, con venti prevalentemente da SE alternati da raffiche di maestrale non molto sostenuto. Qualche pioggia più rilevante potrebbe affacciarsi nei giorni tra il 21 ed il 23, ma niente di copioso.

3 E 4 GENNAIO, NONA E DECIMA GIORNATA DI RITORNO DI CALANDRA

3 e 4 Gennaio Rappresentano le ultime quindicine dei mesi di Aprile e Marzo. Secondo il tempo che abbiamo avuto in queste giornate, avremo giornate non molto umide con qualche pioggia ( non fenomeni importanti). Le nuvole ci accompagneranno  per tutto il periodo, ma non avremo freddo eccessivo e resteremo nella media. Marzo si sa è pazzo, avremo qualche pioggerella fastidiosa e il solito temporale, stessa cosa ma più insistente per Aprile...pasquetta salva però, anche se con qualche nuvoletta a coprire il cielo.

MASSIMA VISIBILITA' DEL PASSAGGIO DELLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE PREVISTA PER QUESTA SERA DALLE 20:03 ALLE 20:08

La stazione spaziale internazionale che ospita il nostro Paolo Nespoli avrà la sua massima visibilità questa sera dalle 20:03 alle 20:08.
La stazione si presenterà come una stella che però si muove velocemente nel cielo. La stazione chiamata pure ISS compie un giro della terra in circa 90 minuti e questa sera, sarà nel punto più alto per questo mese. Nascerà alle 20:03 da NW per poi raggiungere il suo punto massimo di altitudine o zenit di 77° a NNE alle 20:06 per poi tramontare a ESE alle 20:08.
Nuvole permettendo quindi, vedremo anche da Lesina riflettere i grandi pannelli solari che alimentano la stazione internazionale tra le ultime stelle cadenti appartenenti alle quadrantidi.

lunedì 3 gennaio 2011

NOTTE TRA IL 3 E IL 4 GENNAIO, PIOGGIA DI METEORITI, QUALI I POSTI MIGLIORI PER GUARDARE LE STELLE CADENTI NELLE VICINANZE DI LESINA.

Questa sera e per tutta la nottata è prevista una pioggia di stelle cadenti che non avrà eguali in questo 2011. Nuvole e foschie permettendo, questa sera si aspettano moltissime meteore al ritmo di 120/150 all'ora. Si vedranno chiaramente vista l'assenza di luna in questa notte. Si tratta delle cosiddette quadrantidi, meteore che si affacciano sul nostro pianeta proprio nel mese di Gennaio.
Purtroppo però il nostro territorio è preda di un'inquinamento luminoso che impedisce in alcune sere di vedere il cielo dal centro di  Lesina e persino dai quartieri più periferici. Dove andare quindi per guardare alla perfezione tutto quello che offre la notte?
Molti di noi diranno sul lungolago, niente di più sbagliato anche perchè il lago riflette la luce di Lesina specialmente nelle serate di calma, quindi dovremmo allontanarci un pò dal paese e magari andare su tutte quelle stradine di campagna che si allontanano ma non di molto dal nostro paese.
La prima regola è quella di allontanarsi in modo che le luci dei nostri paesi limitrofi non incidano sulla visuale a 360°. Il posto più scuro è il boscoisola, ma è molto lontano e di sera non è che sia molto sicuro, tra animali e qualche scalmanato vagabondo, quindi si opta per la strada che porta a contrada cammarata, fino ad arrivare ai bordi del lago( anche se la visuale ad ovest comunque verrà coperta all'orizzonte). Seconda opportunità sono i lidi, dall'Eden Kiss alla spiaggia di pietre nere ma sempre lontani dalle luci dell'imbarco, offrono a Nord una visuale davvero pulita. Altra strada da prendere per posizionare il nostro telescopio è l'interpoderale di contrada Nisi, in parole povere prendendo la strada vecchia per San Nazario, la prima strada a destra dopo il primo cavalcavia.( attenzione alle auto, la strada non è conciata proprio bene). Se invece si è a piedi e non si vuole fare tanta strada, va bene anche la fine del nuovo lungolago dopo il camposportivo, anche se con i lampioni accesi, l'orizzonte sul lago è libero da luci e riflessi forti. Non offre un cielo aperto come quello di contrada Nisi o contrada Macchia di Lesina ma è sempre più libero del resto del lungolago.

domenica 2 gennaio 2011

1 E 2 GENNAIO 2011 SETTIMA E OTTAVA GIORNATA DI CALENDA

Sembra che dai giorni successivi al Natale, le giornate siano uguali, ma non è proprio così. Ci sono alcune cose che non si notano, ma che per la calenda di Santa Lucia sono importantissime. Come ad esempio l'escursione termica tra notte e giorno, oppure i livelli d'umidità, o ancora la presenza di nuvole e la direzione del vento, qualsiasi sia la sua intensità. Prendendo in capitolo l'ultima, nelle giornate 1 e 2 Gennaio si sono avute delle bave di vento, dai settori orientali per giorno 1 e da nord ovest il 2. Questo significa che in queste ultime quindicine di Giugno e Maggio avremo venti con prevalenza dai settori orientali e settentrionali. L'umidità è rimasta relativamente alta giorno 1 assestandosi sull'80% ed unito al vento di grecale, porterà giornate afose e molto umide, mentre la previsione della seconda quindicina di Maggio porta giornate belle ma con venti freschi, anche se non mancherà il primo piacevole tepore . Riprepariamoci al forte odore del lago in questo periodo.

Chi mieterà il grano dopo Sant'Antonio, avrà dei forti problemi con l'umidità alla mietitura e guardando l'andazzo anche con i "pesi". Avremo un grano di ottima qualità tenendo conto delle precipitazioni che ci aspettano , ma per quanto riguarda la quantità dovremo accontentarci......(vabbè, tanto non ce lo pagano lo stesso)


Errata corrige... pioggia in serata nella giornata del 2 Gennaio con rinforzo da Nord Ovest e raffica massima da 17 nodi, pioggia registrata 0.9mm...

30 E 31 DICEMBRE QUINTA E SESTA GIORNATA DI RITORNO DEI GIORNI DI CALANDRA

Il 30 e il 31 sono le giornate che rappresentano le seconde quindicine dei mesi di Agosto e Luglio. non dovremmo avere molto caldo, ma comunque saranno delle quindicine con giornate meravigliose e con tramonti fantastici. Non ci saranno precipitazioni importanti, ne venti impetuosi, l'unica noia sarà l'umidità che si farà sentire specialmente nei tardi pomeriggi. La stagione balneare è salva per la gioia degli operatori turistici e dei vacanzieri nonostante la presenza di nuvoloni che copriranno il cielo in parte ma tenendosi ben strette le goccie d'acqua.