domenica 5 aprile 2020

Ufficializzati reperti appartenenti a Civita a Mare, la vera parte di Lesina scomparsa.

Come accennavamo nel post "Civita a Mare, la vera parte di Lesina Scomparsa (parte 1)"     ,             la leggenda che narrava di una Lesina scomparsa, poteva avere fondamento in una vecchia cittadina portuale esistita fino all'inizio del 1800, presso la vecchia foce del Fortore situata tra Contrada Paradiso e Brecciara. Cioè a qualche chilometro più a Nord dell'attuale ed esattamente in linea d'aria con il monastero di Sant'Agata sul Fortore.

Ed è proprio nel sito di Brecciara che, in concomitanza dell'ampliamento della linea ferroviaria Termoli Lesina, sono state fatte indagini archeologiche, con uno scavo molto interessante. I risultati pubblicati durante il 39° Convegno Nazionale sulla "Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia" svoltosi a San Severo nel Novembre 2019, affermano insediamenti in loco pluristratificati e quindi risalenti a più età storiche.

Gli studi effettuati su quello scavo avvenuto tra il 2017 e 2018, indicano una foce del Fortore più arretrata e, riassumendo in breve, un Delta costituito da più isolotti che ne garantivano l'approdo e il controllo fluviale.







 Il sito di Brecciara è ben noto in letteratura archeologica sin dagli anni ‘60 del secolo scorso per i rinvenimenti di superficie di materiale ceramico riferibile all’età del Bronzo (russi 1971; Gravina 1980, pp. 92, 94; Gravina 2018), periodo durante il quale l’altura viene frequentata probabilmente in funzione del controllo del territorio circostante e delle vie di transumanza (Gravina 1982, pp. 147-149, 181; cazzella1998, pp. 25, 27 fig. 4 sito n. 11; Gravina 2012, pp. 109-110).I dati a disposizione documentavano una cesura occupazionale sino all’altome-dioevo, quando sulla collina si sarebbe sviluppato l’insediamento di ‘Gaudia’ o ‘Civita a Mare’, noto dalle fonti e di cui rimane traccia nell’IGM con il vicino toponimo “Civitamare”. Le fonti storiche ricordano che il territorio in cui ricadeva Civitamare nell’anno 837 d.C. venne concesso da Sichardo di Benevento all’abbazia di Montecassino e viene ipotizzato che non fosse abitato; nel 1038 l’imperatore Corrado II conferma la cessione della terza parte di ‘Civitate de Mare’ a Santa Sofia di Benevento (russi 2017, p. 41). Un documento datato tra il 1041 ed il 1045 menziona la donazione della città di Gaudia all’abbazia di S. Maria di Tremiti da parte di Tessel-gardo, conte longobardo di Larino (russi 1985, p. 210; Gravina 2002, pp. 5-7 fig. 2:1; 2011, pp. 11-12). Per la sua posizione, il sito dovette rivestire un importante ruolo strategico nella guerra greco-gotica (Favia 2010, p. 138; 2011, pp. 114-115, nota 62), posto a fronteggiare il caposaldo bizantino di Ripalta, sulla sponda opposta del fiume (russi 2011, pp. 140-141).

Le indagini di superficie svolte nel corso del 2012, in relazione al progetto preliminare dell’opera ferroviaria, confermavano un’intensa frequentazione tra il Bronzo tardo e l’età del Ferro, segnalavano scarsi materiali in vernice nera riferibili ad una frequentazione di epoca ellenistica e materiale di X-XII secolo d.C., tra cui un follis di Romano I (931-944 d.C.) (Fratianni, panzetti 2018, pp. 169-172)

Cit. tratta da documento originale.

Leggendo e riassumendo in breve il documento, si evince un sito frequentato per molti secoli, adibito principalmente a zona portuale e con una infinità di fosse adibite a focolai e buche di conservazione di cereali e legumi.
Cosa importante è il ritrovamento di pietra ollare ( pietra dolomitica usata per cucinare) a testimonianza di un florente commercio marittimo in zona.

Oggi gli scavi e gli studi non sono ancora cessati. Secondo fonti non ufficiali sarebbero emersi anche reperti e strutture risalenti ad un'attività medioevale ancora da studiare.
Aspetteremo quindi una prossima e di sicuro molto più interessante Pubblicazione scientifica archeologica atta a delineare meglio la ormai scomparsa situazione dell'insediamento di Civita a Mare.

Potete leggere per intero la Pubblicazione originale Clikkando qui


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