martedì 20 ottobre 2009

OPERE SU LESINA--LE CHIESE D'ITALIA: DALLA LORO ORIGINE SINO AI NOSTRI GIORNI; OPERA, VOLUME TRE DI GIUSEPPE CAPPELLETTI 1845

Dopo l'anno 1567, secondo il Sarnelli e l'Ughelli, cessava di aver sede vescovile la chiesa di Lesina, ed alla beneventana ne passava ogni spirituale giurisdizione. Non era di antica data cotesto vescovato, come non lo era neppur la città. Essa era stata febbricata alle falde del monte Gargano da alcuni pescatori dalmati dell'isola di Lesina, i quali perciò appunto le diedero questo nome. In seguito la devastarono e la distrussero intieramente i saraceni; era risorta dipoi, e nel 1411 la regina Margherita, madre di Ladislao re di Napoli, ne aveva donato tutte le giurisdizioni ed appartenenze alla chiesa e all'ospitale della santissima Annunziata di Napoli.
Era anche Lesina tra le suffragane dell'archidiocesi di Benevento, e se ne scorge tuttora effigiato il vescovo sulle porte di quella metropolitana: perciò lo era sino dalla metà almeno del secolo XI. Poche notizie ci rimasero intorno a questa sede vescovile; perciocchè le invasioni dei barbari ce le inviolarono. Dai libri concistorali apparisce, che nel 1459 il Papa Pio II la unisse alla mensa arcivescovile di Benevento. Sisto IV, tredici anni dipoi, ne rialzò la cattedra episcopale, cui alla fine, come in sul principio ho narrato, ritornò a formar parte del beneventano arcivescovato.
L'Ughelli incominciò la serie dei vescovi di Lesina soltanto nell'anno 1250: ma non v'ha dubbio, che anche prima di quella età non ne abbia avuto. Tra questi sembra ormai dimostrato , che avesse luogo, benchè s'ignori in qual anno, un SANTO SABINO, le cui reliquie furono trovate nella cattedrale lesinese nel 1597, donde nell'anno seguente furono trasferite a Napoli e collocate nella chiesa giuspatronale della santissima Annunziata. Pare anzi, che tra i vescovi di questa sede abbia avuto posto anche un SANT'EUNOMIO, di cui similmente furono ivi trovate le ossa e a Napoli, con quelle di molti altri martiri, trasferite: anch'egli infatti aveva l'indicazione di vescovo al pari di S.Sabino. Ma di siffatto ritrovamento narrerò alla sua volta le circostanze.

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